
RACCONTO DI PAURA
Mi chiamo Piero, lavoro in una comunità per ragazzi. Ci sono molte storie che girano su quello che succede qui dentro, per lo più sono false, ma c’è una storia di paura che si raccontano i ragazzi, una storia accaduta veramente molti anni fa. Era una fredda sera d’inverno, un ragazzo di nome Alex scese da solo nella cantina per prendere del pane. Improvvisamente, anche se non c’era vento, la porta si chiuse con un colpo e Alex rimase chiuso dentro. Era completamente al buio perché la luce non funzionava, così immerso nell’oscurità , udì un rombo forte come di legna che si rovescia a terra e come se non bastasse la sega circolare, che era in un angolo della stanza, si accese con un boato.
Alex era terrorizzato. Cominciò ad urlare e a dare calci alla porta, quando i suoi occhi si abituarono all’oscurità si accorse che in terra c’era un piccone lo afferrò e lo usò per colpire la sega circolare, distruggendola. Ancora con il fiatone provò ad abbattere la porta, ma fu il piccone a rompersi. Dal buio apparve lo spirito di una donna vestita di bianco. Alex per poco non se la fece addosso per la paura. Il fantasma disse: “sono rimasta molti anni chiusa in questa cantina. Un giorno rimasi chiusa qui dentro ma nessuno venne a cercarmi. Sono morta e nessuno ha pianto la mia morte. Da allora il mio spirito è rimasto intrappolato qui dentro.”
Ascoltando questa storia così triste, Alex si commosse e versò una lacrima per quella povera donna.
Così, il fantasma riuscì finalmente a ritrovare la pace e volò in cielo. La cantina fu libera dalla maledizione e la porta si aprì, così Alex tornò libero.
(Alex Boscolo, classe 2)