
La pacciamatura è una pratica usata in agricoltura e in giardinaggio che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale di origine organica o sintetica. Questa pratica imita quello che succede naturalmente nei boschi dove le foglie secche vanno ad accumularsi sul terreno ai piedi dell’albero limitando la crescita di altra vegetazione. Questa tecnica è molto usata nell’agricoltura biologica.
A che cosa serve la pacciamatura
- prevenire la crescita delle erbe infestanti; le poche male erbe che riescono a superare lo strato protettivo possono essere facilmente eliminate
- isolare le radici delle piante dalle basse temperature in inverno
- ridurre al minimo la dispersione di umidità dal terreno in estate diminuendo il bisogno di annaffiare la pianta
- proteggere il terreno dall’erosione
- mantenere la struttura e mitigare la temperatura del suolo
- arricchire il terreno di sostanze organiche se lo strato di materiale è naturale
- ridurre gli interventi colturali necessari come la zappatura e l’estirpamento
Tutto ciò contribuisce a creare un ambiente più favorevole alla crescita delle piante.
I materiali
I materiali che si prestano a questa tecnica sono vari e possono essere usati in combinazione tra loro.
Si va dai materiali organici a quelli sintetici:
· bucce di cacao · paglia · foglie secche · erba di sfalcio · corteccia di pino sminuzzata · cartone · strame · sabbia · lapillo · segatura · film plastici o bioplastici · tessuto non tessuto sintetico · tessuto non tessuto in fibre di juta · fibra di canapa corta semimacerata |
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La pacciamatura dell’orto
Esistono varie tecniche, in base al materiale che si intende utilizzare. Per esempio, se si sceglie il telo di plastica, si posiziona prima lo strato di pacciamatura e poi si praticano i fori per trapiantare le piante. Il telo di plastica tuttavia, sebbene sia indicato in inverno, non è consigliabile in estate, poiché potrebbe surriscaldare il terreno e bruciare il colletto delle piante.
Se si opta invece per del materiale organico, esso va steso attorno alle piante formando uno strato di almeno 6 – 8 cm.
In entrambi i casi è importante estirpare prima le erbe infestanti fin dalla radice, pulire la superficie del suolo con zappa e rastrello e magari aggiungere uno strato di concime.
(Nicola Scapin)